Tatiana Yugay, professore dell’economia mondiale presso l’Università di Mosca, autrice del libro“I pensieri geopolitici di una donna”[1]

Questi ultimi giorni sto seguendo le notizie dall’Italia con sempre più grande preoccupazione. Mi sembra che tutto sia chiaro a tutti tranne che ai principali protagonisti del dramma.

Non esiste nessun dubbio che il veto presidenziale ai candidati del  governo di maggioranza e poi una frettolosa nomina a una creatura neutrale ma, peggio ancora, a un  esponente  del FMI, sia indice di una grave minaccia alla democrazia italiana. Come hanno dichiarato i leader della coalizione sospesa questo è un vero e proprio golpe.

Questi giorni mi viene in mente l’altra tragedia della storia italiana. Un anno fa facevo una  ricerca e ho scritto un articolo sul golpe giudiziario in Italia dei primi anni novanta: ovvero Mani pulite[2].

Una serie di processi giudiziari senza precedenti che hanno annientato cinque partiti storici e hanno compromesso quasi tutto la classe dirigente e sopratutto i due grandi statisti, Giulio Andreotti e Bettino Craxi. Dopo la loro sconfitta si è scatenata la svendita dell’Italia sotto la copertura delle privatizzazioni.

Nello stesso tempo furono effettuati  massicci attacchi al sistema finanziario del Paese, a opera delle fondazioni di Soros e dalle agenzie di rating americane Moody’s e Standard & Poor’s.

Alcuni funzionari di alto livello europei e statunitensi e  i mass media mondiali “main stream” hanno già cominciato a insegnare agli italiani come comportarsi per “fare i buoni”.

Il commissario europeo al Bilancio, Gunther Oettinger, con la sua schiettezza  prussiana ha auspicato, che “I mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto”.

Questo augurio sinistro, anche se Oettinger ha poi smentito il Tweet del giornalista tedesco che ne dava notizia, è una seria minaccia da parte non solo  dell’UE, ma della  finanza mondiale. La prova generale ha avuto luogo il 30 maggio, quando le borse mondiali hanno subito grandi perturbazioni a causa della crisi istituzionale in Italia. Purtroppo, queste agitazioni sembreranno  giochi da bambini se i padroni del mondo decideranno di ricattare l’Italia. Lo stesso giorno Moody’s ha minacciato l’Italia di abbassare il suo rating.

Come ha scritto Il Sole 24ore: “ l’avvertimento inquietante lanciato ieri sera da Moody’s con la sua grave – e molto pericolosa per l’Italia – decisione di mettere sotto osservazione per un possibile declassamento la nostra Baa2 (equivalente alla BBB e quindi solo due gradini sopra il baratro dei rating speculativi o “junk” spazzatura che inizia con la BB)”[3].

Ha ragione Luigi Di Maio, quando ha detto, “se decidono le agenzie di rating allora si abbia il coraggio di togliere il diritto di voto. E’ tutto inutile in questo modo”[4].

Anche se tutto  questo mi pare troppo disgustoso non vorrei parlare  dell’arroganza dei poteri esteri.

Vorrei esprimere due parole sulle circostanze che possono essere favorevoli per le vicende degli euroscettici o populisti che dir si voglia.

È assolutamente chiaro che l’establishment neoliberista vuole privare ogni Paese dalla sovranità nazionale e per questo si trova in una specie di stato di guerra permanente contro tutti.

Proprio questo è il punto debole di Golia, perché sta lottando contro troppi avversari e a dire la verità contro tutto il mondo. Nello stesso tempo cresce il malcontento dei popoli e la resistenza delle forze non-sistema, e aumenta anche la collaborazione tra loro. In quest’ottica le minacce da parte dell’establishment sono la manifestazione del loro spavento e anche della debolezza.

A questo punto serve la massima unità e una strategia comune e una tattica non banale da parte dei leader della coalizione Lega-M5S.

Purtroppo, stiamo osservando che la coalizione si è quasi sciolta da sola. Ognuno sta cercando la propria strada e vuole cogliere l’occasione di guadagnare più voti nelle prossime elezioni, alle spese dell’ex-partner della coalizione. Non vorrei fare la cattiva profeta ma guardando dalla lontana Russia, posso dire che forse non ci sarà un’opportunità più favorevole dell’attuale.

Adesso i partiti anti-establishment hanno colto l’UE e gli USA di sorpresa, ma tra tre mesi la bella sorpresa non funzionerà più. Può succedere tutto. Per esempio, il governo tecnico potrebbe durare per un tempo abbastanza lungo per soffocare l’economia italiana. Oppure il popolo sarà cosi spaventato dal mitico spread che voterà PD .

O vinceranno il centro-destra e M5S ma senza arrivare alla maggioranza. O scoppierà una  rivoluzione colorata e porterà al potere i partiti delle minoranze .

La politica è l’arte del possibile e bisogna essere in grado di cogliere un momento favorevole, piuttosto che aspettare che la prossima volta le carte cadano ancora meglio.

[1]https://www.frontiere.eu/когда-женщина-думает-о-войне

[2]«Антикоррупционные» сценарии гибридной войны, Вооружение и экономика, № 4 (41). 2017. С.59-75.

[3]http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-05-26/perche-decisione-moody-s-avvicina-l-italia-baratro-junk-rating–100508.shtml

[4] https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/28/di-maio-lestablishment-non-ci-voleva-se-decidono-le-agenzie-di-rating-allora-si-abbia-coraggio-di-togliere-il-diritto-di-voto/4386615/

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