by Marika Edwige Platania Puglisi
Sabato 21 giugno si è concluso un importante workshop internazionale di progettazione “ Un Ponte tra le Culture: Dalla Polis alla Civitas”, con sede nel palazzo del Vescovado a Ragusa. L’evento è stato promosso dall’Ordine e dalla Fondazione degli architetti di Ragusa, dalla cattedra Dialogo tra le culture della Diocesi, dal comune e dalla Soprintendenza di Ragusa. Attraverso questa iniziativa, egregiamente portata a termine dai vari soggetti che hanno contribuito sia nell’organizzazione sia nello svolgimento, si è voluto dare un contributo dal punto di vista professionale che da un punto di vista aggregativo sociale in senso lato.
Nella prima giornata sono stati presentati gli obiettivi del workshop, dall’arch. Giuseppe Cucuzzella Presidente Ordine arch., dall’arch. Gaetano Manganello Presidente della Fondazione, dagli architetti Laura Baragiolo e Anni Fidelio e dal Prof. Biagio Aprile direttore cattedra “Dialogo tra le culture” e il Prof. Giorgio Flaccavento storico dell’arte. Nelle varie giornate dedicate al workshop internazionale, i gruppi di lavoro formati da architetti, studenti e tutor: Prof. Arch. P. Carpi, prof. Arch. Z. Dato, Arch. C. Giglia, Prof. Arch.G. Guerrera, prof. Arch P. Ingallina, Ing. M. Leonardi, prof. Arch J. Machado, prof. Arch E. Morello, prof. Arch. L. Moya, Arch. L. Pierro, Arch. M. Scarpinato, prof. E. Scognamiglio, Prof. Arch. G. Trovato, provenienti dalle varie università nazionali e internazionali coinvolte, hanno lavorato ininterrottamente ai progetti riguardanti le aree oggetto di studio. Nella giornata conclusiva sono stati presentati i lavori e premiati in base alla categoria d’intervento.
Il laboratorio di progettazione, è stato finalizzato alla definizione di un progetto guida a differenti scale per un eventuale progetto di approfondimento, rivolto al recupero del centro storico di Ragusa Superiore che versa in condizioni socio – economiche e urbanistiche degradate. Le aree d’intervento come polarità sono state: Rotonda Maria Occhipinti, Portico del Vescovado con annesso giardino, Piazza S. Giovanni e Palazzo INA, Isolato urbano Ex Teatro della Concordia, Ponte Nuovo e Piazza Libertà, Area quartiere Carmine Putie. Poniamoci una domanda “perché è importante recuperare un centro storico?” Esso ha un’importanza strategica, in primis per un miglioramento generale dell’economia locale, nello stesso tempo serve a migliorare lo stile di vita sociale dell’intera comunità. Rappresenta una risorsa per rendere la città vibrante e vissuta, avendo la capacità di generare valore sociale ed economico. Ha la capacità di richiamare temi come la qualità della vita e la fruizione, ripopolando gli spazi urbani che diventano luogo d’incontro relazionale e di produzione di reddito e lavoro. Da troppo tempo il centro storico di Ragusa, risulta poco popolato, occorrerebbe ripopolarlo anche per recuperare il patrimonio edilizio esistente per un futuro sostenibile e un minore sfruttamento dell’uso del suolo.
Purtroppo il forte degrado ha innescato un significativo l’allontanamento della popolazione da intere porzioni di città e una sconsiderata cementificazione del suolo. I nuclei abitativi si sono spostati verso l’esterno, ma la popolazione è rimasta invariata e stazionaria. Questo ha portato diverse conseguenze dirette come maggiori costi per i servizi alla città (rifiuti, pubblica illuminazione, manutenzione delle strade, ecc.), per non parlare dell’abbandono d’intere unità abitative e conseguente aumento del degrado di quest’ultime. Occorre urgentemente ripristinare questo pezzo di città abbandonata, renderla appetibile attraverso ristrutturazioni edilizie, attraverso la fusione di più unità abitative, urgente recupero di vari edifici rappresentativi per la città e riqualificazione d’intere aree urbane.
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