L’antropologa Maria Concetta Nicolai, capo-redattore della rivista D’Abruzzo, presenterà il prossimo 7 luglio a Milano presso Casa Abruzzo il suo ultimo libro ‘Pane dell’uomo, pane di Dio’ pubblicato da Edizioni Menabò D’Abruzzo.

Con il banchetto che Prometeo offre a Zeus prende avvio questa riflessione che Maria Concetta Nicolai dedica al cibo e ai suoi valori simbolici che investono da millenni la cultura dei popoli che si affacciano sul Mediterrano.

Un banchetto che si basa sull’inganno e che pertanto costituisce una hibrys imperdonabile, ma che, nello stesso tempo, è una sfida che l’umanità lancia alla comprensione del Sacro. Attingendo al mito, alla letteratura classica e alla archeologia, il saggio traccia, come recita il sottotitolo, le coordinate su cui si basano la sacralità, l’identità collettiva e l’antropologia del cibo nell’Abruzzo antico e loro persistenza nelle tradizioni popolari religiose: un lungo excursus denso di riferimenti e rimandi che conducono il lettore a considerare la polissemia e la semiotica di una azione primaria della vita umana che non si esaurisce con l’alimentazione e il nutrimento fisico.

È un libro, scrive Franco Farinelli in postfazione, “che svela le prime mosse del misterioso, originario processo che tiene insieme quel che siamo con quello che conosciamo, e getta luce su come facciamo a conoscerlo”. Con questo preciso obiettivo l’autrice traccia un suggestivo viaggio che parte da quando il neonato associa alla richiesta e all’offerta del latte materno un linguaggio relazionale che innesca una serie di dinamiche su cui esempla ogni altra situazione che inerisca ad una necessità espressa. Se “l’uomo è ciò che mangia” come afferma il celebre assunto di Ludwig Feuwebach, allo stesso modo l’uomo è “come mangia” ed il banchetto diviene l’assioma del legame sociale e religioso.

Ugualmente l’uomo “mangia come pensa” e dà origine al tabù dei cibi proibiti o, ancora più sottilmente, nella cultura cristiana, al concetto del peccato della gola, vizio capitale su cui si è esercitata la morale dei secoli passati. L’uomo, infine, “mangia Dio e mangia con Dio “ perché è proprio nel pasto comunitario che si formano le basi totemiche delle religioni. “La declinazione politica del cibo vede riverberata potentemente in sé la radice sacra, documentata nel testo anche attraverso il perfezionamento di un sistema, a volte privativo, a volte concessorio che regola la giusta ed equilibrata corrispondenza del credente con la sua religione, all’interno della quale il modo di alimentarsi stabilisce la qualità della fede”, commenta Luciano D’Alfonso nella sua Presentazione . Rosanna Tuteri, illustrando i motivi della scelta iconografica che completa il volume, attingendo alle più significative scoperte archeologiche fatte negli ultimi anni in Abruzzo, aggiunge che “la stretta connessione tra banchetto e religione emerge dagli oggetti disposti sui tavoli da mensa e di servizio, puntualmente riscontrata dai rinvenimenti nei contesti di scavo, relativa al sacrificio rituale, alla cottura delle carni e al banchetto vero e proprio per il consumo del pasto con cibi diversi e del vino”. Su questa linea, la seconda parte del libro espone le origini di una serie di tradizioni religiose abruzzesi, tanto comuni da essere accettate senza la pretesa di ulteriori indagini.

A proposito della porchetta che tanta parte ha nella festa popolare, Maria Concetta Nicolai richiama all’attenzione del lettore, la “porca caesa” su cui giurano nel 91 a. C. i federati della guerra sociale, così come appare sul rovescio della medaglia commemorativa coniata a Corfino: “I federati, che su recto avevano posto l’immagine dell’Italia, identificata con la Mater Matuta coronata di alloro, sul verso raffigurano il giuramento di otto rappresentanti della lega federale che, in assetto di guerra, stendono le spade sulla scrofa da sacrificare, sul cui corpo il pater patratus innalza il vessillo sociale”. Né mancano i puntuali riferimenti alle offerte cereali, ai pani, alle panarde che connotano tante processioni e festività religiose. Insomma un libro entusiasmante e di coinvolgente lettura per capire l’anima dell’Abruzzo e il valore del “pane nostro quotidiano”.

 

Maria Concetta Nicolai,

Pane dell’uomo, pane di Dio,

Edizioni Menabò D’Abruzzo Libri,

Ortona 2015 Casa Abruzzo,

Expo 2015,

Milano 7 luglio ore 18.

 

locandina

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