di Aldo Ferrara*
Completato il ciclo delle manifestazioni in ricordo del 60° anno della scomparsa, non certo accidentale, del Presidente dell’ENI e a seguito di innumerevoli espressioni attestanti il ruolo straordinario del Gran Commis per la salvaguardia energetica nel nostro Paese, ecco che compaiono i primi attesi colpi di coda. Il 17 dicembre 2022, un articolo pubblicato sul quotidiano la Repubblica a firma di Paolo Mastrolilli, riporta, con un cumulo di verbi al condizionale, la notizia di possibili documenti CIA, apparsi negli USA, redatti da un certo Lester Simpson e risalenti al 1955. Tutte notizie sulla politica italo-americana degli anni Cinquanta, la cui veridicità è ancora da accertare. Si scrive tra l’altro che Mattei fosse fascista e avesse pagato per entrare nei Corpi Volontari del CLN.
La verità storica dice ben altro:
- Mattei si trovava a Milano durante la prima fase della guerra, alle prese con una minima industria chimica, guidata insieme al fratello. Certamente non ricchi, cercavano di darsi da fare, nel mentre Mattei si era iscritto all’Università Cattolica, dove peraltro non riuscì a completare gli studi:
- In quell’epoca conosce Giorgio La Pira e gli economisti di matrice cattolica Sergio Paronetto, Ezio Vanoni e Pasquale Saraceno che lo mettono in contatto nel 1943 con i vertici della nascente Democrazia Cristiana; Milano in quegli anni era invasa dal morbo dello spionaggio e controspionaggio; i cattolici, i comunisti e i socialisti erano tutti clandestini e quindi riservatezza e oculatezza nella scelta dei compagni era al massimo livello di sicurezza;
- Giuseppe Spataro, noto esponente cattolico, amico di Monsignor Giovanni Battista Montini, lo volle alla guida delle Brigate Bianche, poi Verdi dei cattolici in seno al CLN, in seguito alla defezione di un altro dirigente. L’incarico era delicato e riservato, specie nella fase successiva all’armistizio di Cassibile e uomini come Spataro erano estremamente prudenti in quel clima di continua diffidenza.
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Incomprensibile dove Mattei avrebbe trovato 5 milioni dell’epoca, oggi paragonabili a circa 2.788.535,43 euro, pari cioè a circa 6 miliardi di lire del 2002, una cifra impossibile anche da reperire attraverso una Banca disposta a un prestito (la sola Banca attiva in quel periodo era la Comit di Mattioli) né il Governo fascista o quello nazista in quella fase politica avrebbero potuto concedere tale somma;
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Mattei nel 1940, epoca dello scoppio della guerra, aveva 34 anni, in epoca cioè di poter essere arruolato tra le forze italiane al fronte. Eppure imbracciò le armi solo dopo l’8 settembre 1943 come partigiano. Se fosse stato fascista, avrebbe manifestato prima le sue intenzioni;
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Come nei crimini difficili da scoprire manca il movente: se fosse stato un fascista disposto a pagare quella cifra, che solo il governo di Salò o di Berlino poteva concedere, dati di debiti della Comit di Mattioli, che senso avrebbe avuto dare tale somma alla DC, ancora non sicura vincente in seno al CLNAI? E se, inoltre, fosse stata una spia al soldo dei fascisti mai avrebbe concesso ai “nemici” una cifra di quella portata;
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Nell’articolo di Repubblica sono state riportate considerazioni di Lester Simpson che risalgono al 1955 e quindi difficili da accreditare senza contraddittorio. Queste considerazioni sono vaghe e generiche, investono anche la Signora Greta Paulas, moglie di Mattei, senza prova alcuna. In quello stesso anno, il 1955, Mattei con Nasser ebbe un ruolo nella progettazione del gruppo dei Paesi Non Allineati (Bandong, 1955) inaugurando così la politica italiana del multilateralismo, in evidente contrapposizione e rotta di collisione con gli USA.
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Naturalmente crediamo che i documenti non siano veritieri ma raccomandiamo ai media e ai giornalisti di non pubblicare notizie destruenti la verità storica senza aver verificato prima la presunta documentazione, che in atto è in possesso degli USA, mai stati “amici” di Mattei.
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Singolare dunque che dette notizie, di provenienza USA, vengano riportate in stretta coincidenza con il 60° anno della scomparsa, non certo accidentale, del Presidente dell’ENI e in una contingenza politica che vede l’Europa sotto scacco sia per la transizione energetica sia per la questione morale. Troppe coincidenze che allontanano le sponde dell’Atlantico e, per quanto ci riguarda, affievoliscono la fiducia nei media sempre meno attenti alla verifica delle notizie.
*Professore f.r.di Malattie Respiratorie, Università degli Studi di Siena; Specialista in Malattie Respiratorie, Tisiologia e Fisiopatologia Respiratoria; Executive Manager European Research Automotive Medicine; Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali e Studi Europei; Componente dell’Istituto Studi Politici “Giorgio Galli”
aldoferraramassari@gmail.com
OMCeO Roma n. M42971
Il testo è pubblicato anche da Associazione Nazionale Partigiani Cattolici – ANPC Nazionale: https://anpcnazionale.files.wordpress.com/2022/12/articolo-prof.-aldo-ferrara.pdf
ADDENDUM:
La scandalistica in Italia è sempre molto effervescente, dal caso della Banca Romana al caso Montesi, dallo scandalo Lockheed alle trame legate alla Loggia P2, ecc. Spesso gli scandali sono frutto di ingerenze straniere miranti a indebolire o condizionare la sovrantià del Paese. Di solito non hanno un valore retroattivo, come sembra invece averlo lo scandalo, invero di dimensioni per ora limitate, che potrebbe forse emergere dall’uso attuale dell’accusa formulata da un agente della CIA nell’agosto 1955 contro Enrico Mattei: erano gli anni nei quali questi si impegnò a rendere l’Italia almeno parzialmente indipendente sul piano delle forniture di energia. La questione dunque ora è se il dibattito si limiterà al carattere storico o se sarà usato per incidere sulla politica attuale.
Intanto riportiamo qui la copia (scaricabile) del documento della CIA recentemente desecretato dal quale ha preso le mosse l’articolo di giornale di cui si parla sopra. Appaiono evidenti le intenzioni del redattore dello stesso, e l’assurdità degli argomenti usati: Mattei e CIA
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ringrazio Aldo Ferrara per ľarticolo su Mattei e per aver messo a disposizione il documento che ha originato la discussione