Testimonia la solidità delle relazioni tra la Russia e la Francia: questo è quanto ha evidenziato il ministro della Cultura russo, Vladimir Medinski, parlando all’inaugurazione del nuovo centro spirituale ortodosso inaugurato a Parigi il 19 ottobre 2016.
Il complesso è stato progettato da Jean-Michel Wilmotte, a seguito di un lungo iter concorsuale cominciato nel 2007, quando l’allora presidente francese Sarkozy concordò l’operazione con il patriarca russo Alexis II, durante una visita in Francia di quest’ultimo. Vladimir Putin ha favorito immediatamente l’iniziativa. Ma all’inaugurazione il presidente russo non ha avuto modo di partecipare: le tensioni scatenatesi attorno alla Siria, dove la Francia è impegnata al fianco degli Stati Uniti, hanno sconsigliato di portare ai massimi livelli istituzionali l’evento. Così il patriarca russo è stato rappresentato dal vescovo ortodosso di Belgorod, Antonio, che nel suo intervento ha ringraziato Putin per il suo sostegno nell’operazione.
La comunità russa a Parigi, che da sempre è assai importante, non ha accolto con unanime favore la nuova edificazione. C’è chi non la ritiene necessaria ai fini dell’esercizio del culto, infatti nella capitale francese da tempo esistono altre rilevanti chiese ortodosse, quali la cattedrale di San Alessandro Nevsky, che sorge in rue Daru, collegata alla sede della rappresentanza del Patriarcato ecumenico di Constantinopoli, o la chiesa di Tre Santi Dottori di rue Pétel. Rilevante è anche la cappella di Nostra Signora dell’Assunzione, nel cimitero russo parigino, ove riposano oltre 10.000 espatriati rifugiatisi a Parigi a seguito della rivoluzione del 1917.
Nell’attuale contesto strategico, l’erezione della nuova grande cattedrale russa dedicata alla Santa Trinità è stata interpretata da molti come un’operazione di propaganda.
Il sito su cui sorge il nuovo complesso ha un’estensione di 4655 mq e si trova in pieno centro, a due passi dalla Tour Eiffel, vicino a luoghi emblematici quali Palais de l’Alma, il museo Quai Branly, la spianta des Invalides, il Grand Palais, il museo di Arte Moderna.
Oltre alla cattedrale ortodossa, caratterizzata dalla classica pianta centrale sormontata da cinque cupole a cipolla dorate, include un centro culturale collegato all’ambasciata russa, varie sale espositive, un auditorium con 200 posti, una scuola, spazi amministrativi e residenze.
Se l’edificio è stato completato, mancano ancora tutte le sistemazioni liturgiche (se ne prevede il completamento nei primi mesi del 2017). Lo stanziamento complessivo per la costruzione è ritenuto essere di circa 170 milioni di euro.
Al di là dei problemi emersi in questo recente periodo, l’edificio resta come momento simbolico che incide significativamente nel panorama urbano parigino, evidenziandone la vocazione internazionale e lo spirito cristiano. E certamente testimonia anche la stretta alleanza che in Russia si è consolidata tra governo e Chiesa Ortodossa.
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