La notizia di un recente caso di cambio di sesso di un agente di polizia in Spagna è uscita il 20 agosto sui giornali ( https://www.larazon.es/sociedad/ertzaina-acusado-agredir-esposa-cambio-sexo-consta-como-mujer-registro-civil_2024082066c45c5d1dd44000015cb517.html ). Un ertzaina di San Sebastian (gli etzaina sono la polizia autonomica basca) sabato 17 agosto è stato accusato di violenza sulla propria moglie: fortunatamente per lui nel novembre scorso si era iscritto nel registro civile come donna, e pertanto ci si aspetta che la giustizia sarà clemente nei suoi confronti: una donna non viene trattata allo stesso modo di un uomo se è accusata di violenza sulla propria moglie.

La Spagna, grazie al governo progressista formato dal PSOE con la sinistra coalizione oggi chiamata Sumar e il sostegno esterno della congerie di partiti indipendentisti rappresentati nel parlamento nazionale, ha una legge molto progressista che consente, appunto, di cambiare sesso con un tratto di penna.

La legge sul cambio di sesso facile è del febbraio 2023. A poco più di un anno dalla sua approvazione, nella primavera 2024 su diversi giornali spagnoli è comparsa la notizia di molti agenti dei servizi di polizia e di militari che avevano deciso di usufruirne i benefici: per esempio a inizio di marzo s’è letto di 37 tra poliziotti e militari di Ceuta (l’enclave spagnolo in Marocco) che si erano registate come donne.

Come mai? ci si chiede. Nei corpi militari e simili, che sono “forza pubblica”, non vige forse uno speciale orgoglio virile? Vien fuori che le donne godono di particolari benefici ai fini della carriera e delle prestazioni cui sono chiamate: sono il sesso debole. Ergo, conviene di più essere donna che essere uomo se si lavora in certi ambienti. Fatto il cambio, peraltro, tutto è rimastro uguale per i 37 in questione: stesso nome, nessuna operazione chirurgica, vita in famiglia come prima. Solo benefit, niente penali. Qualche mese prima era comparsa la notizia che il responsabile di un reparto di polizia di Beniel (Murcia) aveva chiesto ai suoi agenti di non denigrare il loro collega Manolo, un ultracinquantenne che si era registato come donna. Un altro caso di passaggio di sesso tra le file della polizia è avvenuto a Siviglia ed è balzato agli onori delle cronache all’inizio del giugno 2024, quando il quotidiano ABC ha indagato un poco il fenomeno e, avendo chiesto alla ministra di Eguaglianza, Ana Redondo, ha saputo che sino a quel momento erano 5.100 le registrazioni di cambio di sesso avvenute in tutto il Paese nel circa un anno da quando la legge trans era stata stata approvata.

Lo stesso articolo di ABC riferiva che a Torreblanca (Valencia) un soldato di nome Francesco aveva sollevato un polverone perché le soldatesse si opponevano a che, pur essendo lui passato al gentil sesso, usasse gli spogliatoi e i bagni delle ragazze: la Francesco infatti sosteneva di essere una lesbica e pertanto incline a circuire le altre donne. Il comando dell’Esercito per risolvere la spinosa questione ha proposto alla signorina Fancesco di usare bagni a lei appositamente destinati ma lei, sentendosi offesa e discriminata, ha chiesto un’indennizzazione di 50 mila euro alle Forze Armate. Che anche in campo trans, il sesso si possa ridurre a un fatto di denaro?

C’è chi sospetta che tanti casi di cambio di sesso siano frodi compiute approfittandosi delle larghe maglie della nuova legge. Ma contro questa ipotesi oscurantista, tra le forze di polizia e le forze armate è insorto un nuovo collettivo chiamato Asociación Trans No Normativos (TNN): assicura che non vi sia frode alcuna. (Su queste tematiche il governo progressista spagnolo si è rivelato forse un poco maldestro, infatti un’altra recente legge, chiamata del “solo sì è sì” studiata per difendere le donne dall’irruenza machista e per castigare vieppiù la machista aggressività, si è tradotta nella liberazione di decine di uomini che con la legge precedente erano stati condannati per violenza sessuale).

Ora nel caso dell’ertzanza di San Sebastian la Procura sta cercando di indagare se si possa parlare di frode, visto che l’interessato non ha mai cambiato nome né abitudini dopo essersi registrato come donna. Vedremo come andrà a finire, ma intanto si può dire che il caso della legge trans spagnola dia di che discutere: sono evidentemente le delizie del progresso, almeno per come questo è stato impostato dal progressista governo spagnolo.

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