Il 15 febbraio 1539 la città di Chieti dava i natali ad Alessandro Valignano, nato da Giambattista, membro della famiglia nobile più importante del capoluogo dell’Abruzzo citeriore, e da Isabella di Sangro, nobile napoletana. Dottore in legge presso l’università di Padova, durante alcune non chiare vicende accadute a Venezia tra il 1562 e il 1564 fu scagionato dal cardinale Carlo Borromeo che in questi stessi anni a Pavia aveva dato inizio al progetto dell’Almo Collegio Borromeo su progetto dell’architetto Pellegrino Pellegrini. Nel 1566 Valignano entrò nella Compagnia di Gesù e successivamente al Collegio romano dove studiò filosofia, fisica, metafisica e teologia. Dal 1574 iniziò le sue missioni all’estero, prima in Africa orientale per poi rivolgersi alle Indie Orientali fino a raggiungere l’arcipelago giapponese nel luglio 1579.

È questo l’inizio di un periodo molto importante dell’evangelizzazione del cristianesimo in Giappone e proprio in questo paese Valignano trasse la conclusione della necessità di un cambiamento fondamentale per l’evangelizzazione, da un lato elaborando il metodo missionario dell’accommodatio dei religiosi europei agli usi locali, incentivando lo studio della lingua locale come imprescindibile strumento di comunicazione, e dall’altro lato fondando seminari di formazione del clero giapponese. Nel 1582 fu proprio Valignano ad organizzare la prima Ambasceria di giovani cattolici giapponesi presso lo Stato Pontificio Tenshō ke’Ō shōnen shisetsu (1582-1590).

Una storia, quella del cristianesimo in Giappone, che ha dovuto affrontare complesse vicende oggetto di importanti studi e approfondimenti condotti in questi ultimi decenni anche dalla professoressa Olimpia Niglio dell’Università di Pavia che, per molti anni, lavorando in ambito universitario giapponese, ha avuto occasione anche di verificare sui luoghi le tracce di quanto Alessandro Valignano aveva iniziato a realizzare nel Sol Levante.

Intanto proprio la città natale di Valignano e in particolare la Fondazione Luca Romano di Chieti (http://www.fondazionelucaromano.it/) questo 2023 ha assegnato alla professoressa Olimpia Niglio, il Premio alla Cultura per l’impegno accademico profuso in tanti paesi del mondo e per i suoi meriti culturali. Il Premio sarà consegnato presso la città di Chieti durante la cerimonia di premiazione che avrà luogo il 5 marzo alle 17.00 nel salone del Consiglio Provinciale.

Un premio che arriva in un momento importante in quanto a oltre 300 anni da queste complesse vicende storiche giapponesi nella città di Lucca, residenza della professoressa Niglio, l’Arcidiocesi di Lucca, al cui soglio episcopale è S.E.R. Mons. Paolo Giulietti, ha promosso un progetto internazionale dal titolo “THESAURUM FIDEI. Missionari Martiri e Cristiani Nascosti in Giappone. 300 anni di eroica fedeltà a Cristo”, un progetto curato dall’Arcivescovo e dalla professoressa Niglio e che sarà realizzato durante tutto il mese di maggio 2023, al fine di rimettere al centro il significato e il valore del processo di evangelizzazione cristiana in terre lontane e nonché per rinnovare, ancora una volta, l’opera religiosa e diplomatica svolta dai missionari che, pagando anche con la vita, hanno consentito di tessere un filo che, più forte che mai, continua ad unire il mondo intero.

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