di David Palterer

A fine settembre 2023 si è inaugurata la nuova uscita del percorso museale delle Cappelle Medicee, posta sul retro della Basilica di San Lorenzo. Il progetto è risultato vincitore di un concorso internazionale del 2018 e ha avuto una miglior sorte dell’uscita degli Uffizi progettata da Arata Isozaki e Andrea Maffei, la cui realizzazione è rimasta invece in bilico dal 1998. Il raffinato concetto progettuale, con cenni metafisici, redatto dell’architetto Paolo Zermani e Associati di Parma, risponde ai presupposti di un bando che pare non abbia consentito di affrontare alcune delle criticità del luogo.

L’accesso al museo è rimasto, per scelta, quello storicizzato del 1869, nonostante sia costretto in un contesto urbano “infelice” con marciapiedi minimi e dissuasori a incanalare i passanti e proteggerlo dal traffico degli automezzi. L’ingresso fa accedere direttamente all’ambiente della cripta, una soluzione di continuità con il caos della strada, e, nonostante l’apprezzabile sistemazione museale dello spazio da parte dei progettisti, i visitatori non sono indotti a cogliere l’importanza del luogo nella sua solenne intimità.

La nuova uscita sul Canto de’ Nelli. Foto courtesy di Stéphane Giraudeau -www.stephanegiraudeau.com

Il progetto presentato al concorso ha dovuto attenersi a un preliminare redatto dagli uffici della Soprintendenza e a rispettare le spazialità rese disponibili a seguito degli scavi archeologici che hanno riportato alla luce le mura romane della città. Nell’interstizio tra i reperti, il bando prevedeva la sistemazione di un bookshop e dei servizi, musealizzando gli stessi reperti. Tema centrale era caratterizzare, a livello della strada, un’edicola d’uscita, mantenendo, come da prescrizione, oltre la posizione della salita, la recinzione intorno a un’area di pertinenza posizionata a seguito delle demolizioni avvenute tra il 1933 e il 1935, quando il complesso fu liberato dalle case addossate intorno all’abside. In mezzo a quello spazio residuale tenuto a verde, nel 2007 era stata collocata la statua di Anna Maria Luisa de’ Medici, l’Elettrice Palatina, opera di Raffaello Arcangelo Salimbeni che, a causa della cantierizzazione dei lavori di scavo archeologico e in previsione della nuova uscita, era stata rimossa e ricollocata nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio.

Chi guadagna l’uscita nuova, scopre che il vano è privo di copertura, una mancanza che consente una notevole e suggestiva prospettiva visiva verso il cielo e uno scorcio verso la sagrestia vecchia e, una volta in piazza, si capisce che la piastra che giace a fianco, utilizzata dai passanti come seduta, è il solaio mancante della copertura.

La suggestiva prospettiva visiva verso il cielo e uno scorcio verso la sagrestia vecchia. Foto per gentile concessione di Stéphane Giraudeau – www.stephanegiraudeau.com

La gestualità poetica che accompagna i visitatori fuori dal museo, in mezzo al Canto de’ Nelli sfugge del tutto dal livello della strada, volendo, per la cesura della recinzione, lasciata dove e come era prima dell’attuale riqualifica: ma così respinge chi, incuriosito, tenta di avvicinare quell’oggetto architettonico. La cancellata, inoltre, divide il marciapiede e s’intromette nella spazialità urbana escludendola dalla vita della città. La percezione di un retro residuale di quello scorcio si rafforza per le “ferite” inferte dalle demolizioni del ’33, preferendo conservarle come testimonianza piuttosto che ricomporre la dignità dell’opera michelangiolesca.

Sono riuscito a eludere i custodi e a rientrare dall’uscita, constatando, come immaginavo, che l’esperienza della stessa “Promenade Architectural” in discesa, è decisamente meno efficace, eppure questo piccolo mio abuso mi ha fatto riflettere: se l’ingresso al percorso di visita alle Cappelle avvenisse dal Canto de’ Nelli?  Ipotizziamo di utilizzare un accesso esistente a lato della torre ascensore che, nell’occasione, ha subito un “upgrade” , è stato rivestito in lastre di Pietra Forte; con adeguati accorgimenti si consentirebbe il superamento della duplice criticità dell’attuale ingresso, sacrificato in quanto posto sul ciglio della strada, ma, soprattutto, il primo impatto di visita non sarebbe quello del luogo più riservato e suggestivo: la cripta. Mi chiedo infine un tale, possibile capovolgimento non potrebbe essere, oltretutto, funzionale alla razionalizzazione dell’intero percorso di visita?

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